Le operazioni di restauro condotte sulla Cappella (1930 circa) si sono ispirate al principio del “minimo intervento” a garanzia e rispetto delle superfici murarie e delle integrazioni intervenute nel tempo. Le operazioni sono state quindi indirizzate all’eliminazione degli effetti patologici del degrado, nel rispetto della fisiologica “alterazione” conferita ai materiali dal naturale invecchiamento, assicurandone allo stesso tempo la difesa dagli agenti atmosferici e dall’inquinamento. A conclusione dei lavori, che hanno interessato tra l’altro la croce in granito posta sulla sommità della facciata, i telai metallici delle vetrate e la scala e il pianerottolo d’ingresso, sulle superfici piane è stato applicato un protettivo superficiale polisilossanico. Si è effettuato poi il restauro del bassorilievo in cotto: vista la particolare esposizione dell’opera sottoposta a notevoli stress termici e condizioni di elevata umidità in considerazione di una maggiore affinità con la matrice porosa terracotta ed una migliore performance in termini di durata è stato utilizzato un trattamento protettivo inorganico a base di silice funzionalizzata sintetizzata con processo sol-gel. In seguito ai lavori eseguiti è auspicabile che si realizzi sotto forma di manutenzione o di “conservazione programmata” una costante verifica e interventi limitati a punti specifici.